Forum Hiv

Nuovi, ‘rivoluzionari’ farmaci per il trattamento dell’epatite C

« Older   Newer »
  Share  
silence®
view post Posted on 18/10/2013, 19:32     +1   -1




L’infezione da virus dell’epatite C
(HCV), al contrario dell’HIV, è curabile
. Ciò nonostante, l’HCV è sempre stato complicato da trattare: gli effetti collaterali
sono numerosi e i tassi di successo estremamente variabili a seconda del genotipo coinvolto. Negli ultimi tempi, però, la situazione è sensibilmente migliorata grazie alla messa a punto di nuovi farmaci anti-HCV
in grado di agire direttamente sul virus.
Un conferenziere intervenuto ieri alla 14° Conferenza Europea sull’AIDS ha definito “rivoluzionari” questi nuovi antivirali ad azione diretta (DAA, dall’inglese "direct-acting antivirals") – ma occorre ricordare che il loro impiego pone ancora delle difficoltà.

Heiner Wedemeyer, dell’Hannover Medical School, Germania, ha definito i nuovi farmaci “una sfida all’ordine costituito”.
Il primo agente antivirale diretto utilizzato – boceprevir ("Victrelis") e telaprevir ("Incivo"o "Incivek")
– deve comunque essere assunto in combinazione con interferone pegilato e ribavirina, i due farmaci standard per la terapia dell’epatite C. Certo, può accorciare la durata globale del trattamento e aumentare i tassi di successo, ma causa anche effetti collaterali, senza contare che la posologia si complica e che possono insorgere interazioni farmacologiche.
I farmaci attualmente allo studio, invece, sono più facili da assumere, meglio tollerati, e hanno anche migliori tassi di successo terapeutico. Scopo ultimo della ricerca in questo ambito è elaborare un regime anti-HCV che escluda l’interferone pegilato, in modo da evitare i suoi spiacevoli effetti collaterali e il fastidio di doverlo assumere per via iniettiva.
Questi nuovi regimi dovrebbero far aumentare sensibilmente la tolleranza al trattamento, incrementare i tassi di successo terapeutico e ridurre invece i casi di degenerazione dell’epatite in gravi alterazioni o malattie epatiche
, senza contare che dovrebbero anche ridurre la trasmissione dell’infezione da epatite
C.
I farmaci impiegati nel trattamento dell’epatite C, come del resto quelli usati per contrastare l’HIV, appartengono a diverse ‘classi’. I nuovi preparati agiscono attaccando l’HCV nelle diverse fasi del suo ciclo vitale. I regimi privi di interferone (sempre come i regimi anti-HIV) dovranno comprendere una combinazione di farmaci di diverse classi. I nuovi regimi sono però molto meno complessi (in genere è prevista un’unica somministrazione al giorno) e più tollerabili.
Anche se le sperimentazioni hanno dato risultati incoraggianti, soprattutto per quanto riguarda alcuni di questi nuovi farmaci, permangono delle difficoltà. I tassi di successo terapeutico restano bassi in alcuni gruppi di pazienti con determinati genotipi virali o con danni epatici pregressi, per esempio; oppure possono insorgere interazioni farmacologiche. Un ostacolo non indifferente può infine essere costituito dai costi: Wedemeyer avverte i medici di essere pronti a dare battaglia per far sì che abbia accesso a questi trattamenti il maggior numero di persone possibile.

leggi qui http://www.aidsmap.com/page/2781657/?utm_s...ampaign=Italian
 
Top
0 replies since 18/10/2013, 19:32   31 views
  Share