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Epatite C, in stand by gli studi su sovaprevir

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view post Posted on 2/7/2013, 14:05     +1   -1




02 luglio 2013

L’Fda ha messo in “clinical hold” cioè in pratica ha congelato gli studi che erano in corso per valutare sovaprevir, un nuovo farmaco anti epatite C sviluppato dalla botech americana Achillion Pharmaceuticals.

La ragione? Nel corso di due studi di drug- drug interaction condotti con l’associazione sovaprevir e atazanavir in pazienti co infettati da Hiv e Hcv si è assistito a una elevazione degli enzimi epatici. Alla diffusione della notizia, le azioni della compagnia farmaceutica sono scese del 22%.

Noto anche con la sigla ACH-1625, sovaprevir è un un potente inibitore HCV con un eccellente profilo di sicurezza preclinico, con monosomministrazione giornaliera
L’agenzia Americana ha richiesto ad Achillion un report dettagliato degli studi di interazione e un’analisi di sicurezza per gli studi in corso.

Achillion stava testando il farmaco in associazione con atazanavir per capire la possibilità di associarli nei pazienti co infettati dai due virus, un eventualità purtroppo abbastanza frequente (20% dei pazienti con epatite C hanno anche il virus Hiv). L’azienda ha reso noti che in alcuni soggoetti si sono elevate le transaminasi, indice di sofferenza epatica, ma non al punto tale da rientrare nella categoria degli eventi avversi seri. In nessun altro studio condotto con il farmaco si è osservato questo fenomeno, ha fatto sapere l’azienda. Ci vorranno corca sie settimane per fornire all’Fda tiutte le informazioni richeiste, ha fatto saperwe Achillion.

Per una società che, secondo i rumors di mercato, sarebbe alla ricerca di un acquirente, non è certo una bella notizia. Achillion è infatti una società molto appetibile alle società che operano nel campo delle epatiti. Le società che potrebbero essere interessate all’acquisizione di Achillion sono Merck, Roche e Vertex.

Achillion sta sviluppando due nuovi antiepatite C che hanno ricevuto entrambi lo status di fast track dall’Fda. Il primo, noto con la sigla ACH-3102, è un potente inibitore di seconda generazione della polimerasi virale NS5B di HVC coinvolta in diverse fasi del ciclo vitale del virus quali la produzione di prioni, l’interazione con le proteine dell’ospite ed è implicata nella resistenza all’interferone. Il farmaco è attivo contro tutti i genotipi di HCV, inclusi l’1a e l’1b e potrebbe offrire vantaggi rispetto agli inibitori di NS5A di prima generazione in quanto negli studi preclinici ha dimostrato di essere efficace contro le mutazioni resistenti del virus. Il medicinale è attualmente in fase I della sua sperimentazione clinica.

Il secondo farmaco di Achillion è denominato ACH-1625 ed è per l'appunto il sovaprevir. E' attivo contro la proteasi NS3 ed è attualmente è in fase II di sperimentazione clinica. E’ equipotente contro i genotipi 1a e 1b dell’HCV con una IC50 of di circa 1nM.

Achillion Pharmaceuticals oggi è a buon mercato. Attualmente l'azienda ha un valore di borsa di 665 milioni di dollari, e l’azione vale 8,3 dollari, ben sotto il picco di oltre 12 dollari toccato nel febbraio del 2012 quando c’erano stati i primi rumors di una possibile acquisizione. Una eventuale acquisizione dovrebbe riconoscere un premium price consistente, dell’ordine del 60-80%, ma si rimarrebbe comunque sotto il valore massimo di qualche mese fa.

Il fortissimo interesse delle aziende deriva dalle potenzialità di questi mercato, che dai 2,6 miliardi di dollari del 2011 si stima che nel 2020 possa raggiungere i 20 miliardi di dollari.

www.pharmastar.it/index.html?cat=search&id=11746
 
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