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Cara Ministra Lorenzin, venda cara la pelle e sia ambiziosa

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silence..
view post Posted on 2/5/2013, 12:01     +1   -1




Questo ministro, come i suoi predecessori, non avrà vita facile. Sul suo portafoglio decide l’economia e non ha praticamente poteri a causa del Titolo V. In sanità tutti i ministri da anni tirano a campare. Un ministro che non tirasse a campare sarebbe davvero una grande novità
02 MAG - Nella sua generosità il presidente del consiglio Letta ha offerto ai cittadini italiani un pacchetto di sconti finanziari che nel suo complesso ammonterebbe a 30 mld di euro. Tutti si sono chiesti dove troverà i soldi. E’ possibile che per trovarli ci vada di mezzo la sanità. Nessuno ha fatto caso che Letta non ha menzionato quei 2 mld di euro di maggiori ticket a carico dei cittadini forse perché il prelievo è previsto nel 2014, per cui ci sarebbe tempo. Stessa cosa per i tagli lineari messi in campo dal precedente governo che evidentemente continueranno ad agire come se avessero “il pilota automatico” per dirla con Draghi.

E’ paradossale come la sanità non rappresenti agli occhi della politica una emergenza sociale. Milioni di cittadini sono buttati fuori dalle tutele pubbliche spinti tra le braccia o del privato o della carità, smettono le cure per mancanza di soldi, rimangono senza servizi, ci rimettono la pelle. Il tutto in un quadro di deterioramento dell’assistenza,nel quale Emergency ci offre persino degli “aiuti umanitari”. Ma che altro serve perché la sanità abbia la stessa attenzione politica dell’Imu, degli esodati, e delle piccole e medie imprese?
E’ presumibile che la sanità chiederà a sua volta al ministro Lorenzin degli “sconti”, sul taglio degli ospedali, sui ticket, sui tagli lineari, sul blocco dei contratti, sui piani di rientro, in particolare le Regioni, ormai destinate tutte ad andare in disavanzo.

Non è fantasioso presumere che gli sconti che ha promesso Letta al paese entreranno fatalmente in conflitto con gli sconti che la sanità chiederà al ministro Lorenzin e dal momento che i primi sono giustificati dalle alleanze di governo e i secondi no, c’è da aspettarsi che la sanità soccomberà.
Come è possibile evitare che ciò accada? Se io fossi il ministro riprenderei in mano il refrain “emergenza quale cambiamento”, bucato da Monti e mi rivolgerei alla sanità responsabile per costruire un programma di cambiamenti articolato per criticità, tempi. Chiederei a Letta una moratoria, garantendogli delle riduzioni annuali di spesa finanziate cambiando l’attuale sistema dei servizi e attingendo dalle sue diseconomie e dalle sue vistose anti economicità. Cioè offrendogli politiche di compossibilità. Forse Letta resterà sorpreso, non credo che conosca il significato di “compossibilità”. Conosce senz’altro quello di “compatibilità”.

Questa idea, come mille altre, è impedita da molte cose: non esiste a tutt’oggi una strategia di cambiamento, all’idea di riforma il Pd-sanità preferisce quella della manutenzione dello status quo, non essendosi ancora emancipato dalla vecchia riforma Bindi; il nodo dei poteri istituzionali tra ministero e regioni, non è ancora stato sciolto e gli interessi speculativi in gioco sono tanti e scalpitano per mettere le mani intanto su 30 mld di spesa privata. Di contro tutte le grandi categorie, quelle mediche e quelle sanitarie, sarebbero disponibili ad un eventuale “programma salva sanità”. Il sindacalismo medico, quello confederale, le categorie più diverse, il sindacato dei pensionati, cittadinanza attiva …non si sono mai tirate indietro davanti alle necessità di un cambiamento.

Che farà il neo ministro della Salute? Non lo so. In un articolo che mi ha chiesto “zero violenza donne” le ho consigliato di indossare delle “mutande di bandone”, di guardarsi dagli economisti e di tenere le Regioni a distanza di sicurezza, di ignorare il sondaggio del Corriere della Sera che la incorona come il ministro più inadatto del governo Letta, e di essere ardimentosa costruendo un proprio pensiero strategico di cambiamento.
Questo ministro come i suoi predecessori non avrà vita facile, sul suo portafoglio decide l’economia, non ha praticamente poteri a causa del Titolo V, rischia di essere sopraffatta dai problemi irrisolti dai suoi predecessori, e quindi di ricorrere a sua volta a proroghe, decreti tampone e di tirare a campare. In sanità tutti i ministri da anni tirano a campare. Un ministro che non tirasse a campare sarebbe davvero una grande novità.
In un certo senso mi fa quasi tenerezza, giovane, carina, esuberante a digiuno di sanità…sembra un po’ come la figlia del re offerta al drago della palude…ma senza S.Giorgio.

Cara Ministra se fossi in Lei venderei cara la pelle, cioè farei politica con la P maiuscola a tutto campo, mobiliterei idee, iniziative, proposte…farei accordi per cambiare…affronterei questioni che gli altri non hanno mai affrontato. Il “posto Letta” che lei occupa nel governo è importante. Sia ambiziosa altrimenti non ce la farà. Ma non dimentichi mai le “mutande di bandone” e soprattutto sappia che oltre ai fattualiche la perseguiteranno esistono i controfattuali, oltre alle prospettive infauste degli economisti esistono le contro prospettive, oltre i mondi reali delle rotture di scatole esistono i mondi possibili...basta avere delle idee e crederci. In bocca al drago. La seguirò con interesse da questo giornale.

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-p...ticolo_id=14693
 
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