Forum Hiv

HIV-1 Tat vaccines Italian AIDS vaccines

« Older   Newer »
  Share  
silence.
icon13  view post Posted on 2/9/2012, 04:32     +1   -1




Diversamente da altri virus, l’HIV ha diverse caratteristiche che rendono particolarmente difficile debellarlo. Negli ultimi 20 anni, i principali sforzi per lo sviluppo di un vaccino sono stati concentrati sull’utilizzo della proteina dell’involucro dell’HIV (gp120 o Env), nel tentativo di stimolare nell’organismo la produzione di anticorpi anti-Env capaci di neutralizzare l’infezione della cellula da parte dell’HIV. Teoricamente, gli anticorpi specifici per l’Env dovrebbero impedire l’entrata del virus nelle cellule. In caso di successo, un vaccino basato su questo razionale, indurrebbe un’ “immunità sterilizzante”, cioè impedirebbe alle persone vaccinate di contrarre l’HIV.

Tuttavia, i risultati dei vaccini basati sull’Env, sia in sperimentazioni precliniche che in sperimentazioni cliniche, sono stati storicamente deludenti. Infatti, un vaccino basato sull’Env prodotto da Vaxgen, ha fallito nell’indurre protezione nei volontari nel corso di trial clinici di Fase III. (Pitisuttithum P, Gilbert P, Gurwith M, Heyward W, Martin M, van Griensven F, Hu D, Tappero JW, Choopanya K; Bangkok Vaccine Evaluation Group - J Infect Dis. 2006 Dec 15;194(12):1661-71).
Più recentemente, un trial clinico di fase III basato sul sottotipo B ed E di Env condotto in Tailandia in collaborazione con la "US Army" ha mostrato un'efficacia limitata (Vaccari M, Poonam P, Franchini G - Expert Rev Vaccines 2010; 9(9):997-1005).

Si ritiene che i candidati vaccinali basati su Env abbiano fallito perché le proteine dell’involucro esterno dell’HIV mutano rapidamente. A causa di questa caratteristica, il sistema immunitario non è in grado di riconoscere e combattere tutte le nuove varianti del virus. E’ un po’ ciò che accade con l’influenza ogni anno, ma l’HIV muta molto più velocemente dell’influenza.

Più recentemente, sono stati sviluppati altri approcci volti ad indurre una potente risposta da parte di linfociti T contro altri antigeni dell’HIV. Tuttavia, anche questi vaccini hanno prodotto risultati deludenti.Un esempio è rappresentato dal recente trial della Merck (http://www.merck.com/newsroom/press_releas.../2007_1107.html) basato sui geni di gag, pol e nef, che non ha fornito alcuna protezione ai volontari. Questi ultimi risultati provengono da uno studio internazionale in parte finanziato dai National Institutes of Health (NIH) in USA.

I fallimenti di questi approcci vaccinali in studi preclinici e clinici hanno spinto i ricercatori del Centro Nazionale AIDS presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a seguire un approccio radicalmente differente. I ricercatori dell’ISS, guidati dalla Dott.ssa Barbara Ensoli, hanno concentrato la loro attenzione sul tat, un gene regolatore fondamentale per l’HIV e sul suo prodotto specifico, la proteina Tat, quale candidato vaccinale.

I geni regolatori, incluso tat, esprimono le corrispondenti proteine molto presto dopo l’infezione, poiché queste sono essenziali per la replicazione del virus. Questi geni virali concorrono alla patogenesi della malattia indotta da HIV. Essi, inoltre, rispetto agli altri geni virali, mutano meno e si mantengono relativamente uguali in tutti i tipi di HIV presenti nel mondo. In particolare, la proteina Tat è rilasciata dalle cellule infette e rende le cellule vicine più prone all’infezione, concorrendo così alla propagazione del virus nell’intero organismo. Queste caratteristiche fanno della proteina Tat un candidato ideale per lo sviluppo di un vaccino.

Gli scienziati Italiani dell’ISS seguono una strategia finalizzata non solo alla prevenzione dell’infenzione virale, ma anche a bloccare la replicazione e la trasmissione del virus, e a bloccare lo sviluppo dell’AIDS nei soggetti sieropositivi. I ricercatori ritengono che Tat possa essere un eccellente candidato per lo sviluppo di un vaccino sia preventivo che terapeutico contro l’HIV-1.




TAT DI HIV-1: UN APPROCCIO VACCINALE INNOVATIVO

La proteina Tat di HIV-1



Fra tutti i geni regolatori di HIV, Tat svolge una funzione fondamentale nella patogenesi dell’infezione e nella progressione della malattia. In assenza di Tat, il virus è ancora in grado di infettare la cellula, tuttavia non è in grado di replicarsi. Tat viene prodotta molto rapidamente dopo l’ingresso del virus nelle cellule bersaglio, persino prima che il virus divenga parte del materiale genetico della cellula ospite (si integri nel genoma). Inoltre, Tat è necessaria per la replicazione del virus all’interno delle cellula ospite e per la propagazione dell’infezione a nuove cellule. Infine, Tat è rilasciata da cellule acutamente infettate e, in questa forma, concorre a reclutare e attivare le cellule non ancora infettate dal virus. Questo processo favorisce quindi la propagazione dell’infezione da HIV in tutto l’organismo.

Concentrarsi sulla proteina Tat rappresenta un approccio radicalmente differente nella creazione di un vaccino contro l’HIV-1. Il razionale alla base di questo approccio si fonda sulle seguenti evidenze scientifiche:

La presenza di anticorpi anti-Tat sembra rallentare la progressione dell’AIDS negli individui infettati. Gli anticorpi anti-Tat, infatti, vengono trovati molto più frequentemente nello stadio asintomatico della malattia (assenza di disturbi medici) rispetto agli stadi più avanzati della malattia. Studi longitudinali condotti per lunghi periodi di tempo (14 anni), mostrano che gli anticorpi anti-Tat sono associati ad una progressione più lenta dell’infezione verso la malattia.

I linfociti T citotossici (CTL CD8+) anti-Tat sono spesso presenti in individui sieropositivi. I linfociti T citotossici (CTL CD8+) sono un tipo particolare di globuli bianchi, chiamati anche linfociti T killer perché uccidono le cellule che sono infettate da microrganismi patogeni. I CTL CD8+ anti-Tat riconoscono e uccidono le cellule infettate da HIV. Le risposte immunitarie mediate dai linfociti T CD8+ anti-Tat sono correlate ad un buon controllo del virus nei periodi precoci dell’infezione, sia nell’essere umano che nelle scimmie.

Le regioni di Tat capaci di produrre una risposta immunitaria (regioni immunogeniche) sono uguali nei differenti ceppi di HIV-1, ossia nelle diverse varianti del virus HIV-1 che hanno avuto origine nel corso degli anni. Infatti, il Tat dell’HIV di tipo B, che è presente prevalentemente in Europa ed America, viene efficacemente riconosciuto dagli anticorpi anti-Tat di pazienti provenienti dall’Uganda e dal Sudafrica, che sono infettati da tipi virali diversi (A, C, D). Perciò, un vaccino basato sulla proteina Tat potrebbe essere efficace in diverse aree geografiche del mondo.

Oltre a rappresentare un valido antigene per un vaccino contro l’HIV/AIDS, la proteina Tat biologicamente attiva ha proprietà immunomodulatorie. Ciò la rende un valido adiuvante, cioè una sostanza che aumenta la risposta immunitaria per altri antigeni. Dati recenti mostrano che le cellule dendritiche e i macrofagi (cellule deputate ad avviare le risposte immunitarie specifiche nell’organismo) internalizzano rapidamente la proteina Tat biologicamente attiva. Ciò promuove la maturazione e l’attivazione di queste cellule, permettendo una presentazione più efficace degli antigeni di batteri, virus e altri agenti infettanti. Tutti questi eventi sono necessari per ottenere una potente risposta immune nei confronti di Tat e altri antigeni veicolati in associazione a Tat attraverso specifica vaccinazione.
Queste evidenze scientifiche sono alla base dello sviluppo di un vaccino basato sulla proteina Tat. Le evidenze sin qui raccolte suggeriscono che la vaccinazione con Tat potrebbe controllare la replicazione e la propagazione di HIV-1 nell’intero organismo sia nell’infezione primaria (strategia preventiva) che nei soggetti sieropositivi (strategia terapeutica). Inoltre, poiché Tat funziona sia come antigene che come potente adiuvante, esso può essere efficacacemente usato in associazione ad altri antigeni di HIV (ad esempio Env) in strategie vaccinali di combinazione. Nel loro insieme, queste caratteristiche fanno di Tat un ottimo candidato per lo sviluppo di un vaccino contro l’HIV, sia usata singolarmente che in combinazione con altri antigeni virali.

Utilizzata nell’ambito di una strategia terapeutica, cioè vaccinando pazienti HIV-positivi, Tat dovrebbe concorrere a controllare la replicazione virale ed a rallentare la progressione della malattia. Utilizzato nell’ambito di una strategia preventiva, un vaccino basato sulla proteina Tat potrebbe modificare le dinamiche virus-ospite sin dai primi momenti dell’infezione (infezione primaria), limitando la propagazione di HIV e la corrispondente distruzione di importanti cellule immunitarie, contrastando così la progressione dell’infezione.

Infine, un vaccino formulato con la proteina Tat comporta altri vantaggi, poiché permette di distinguere gli individui vaccinati da quelli infettati. Questo è possibile perché un vaccino formulato con la proteina Tat non contiene le proteine strutturali di HIV. E’ infatti su queste proteine che si basano gli attuali test diagnostici di infezione da HIV. Quindi, il volontario vaccinato con Tat non diviene sieropositivo ai comuni test diagnostici.

STUDI PRE-CLINICI

Per verificare se Tat potesse rappresentare un candidato valido per lo sviluppo di un vaccino contro l’HIV, è stato da tempo avviato un complesso programma multidisciplinare, attuato attraverso il raggiungimento di obiettivi progressivi, in stretta osservanza delle legislazioni nazionali ed internazionali che regolano la sperimentazione di nuovi farmaci o vaccini per uso clinico. Le attività così sviluppate includono: la produzione del candidato vaccinale; la valutazione della sua sicurezza, della sua immunogenicità e della sua efficacia in modelli preclinici (animali); la preparazione e la sottomissione del dossier per l’approvazione all’uso nell’uomo da parte delle autorità regolatorie; le sperimentazioni cliniche nell’uomo.

Inoltre, studi paralleli sono stati condotti per determinare il ruolo della Tat e della risposta immunitaria contro Tat nell’infezione naturale da HIV. Questi studi sono diretti ad identificare i “correlati di protezione immunologica” (ovvero, quali tra le risposte immuni indotte da Tat siano responsabili della protezione dall’infezione) e a validare i test di laboratorio necessari per il monitoraggio della vaccinazione. E’ anche stata sviluppata una stretta cooperazione con i Paesi in via di sviluppo per la costituzione di centri clinici e laboratori di riferimento per la conduzione delle sperimentazioni cliniche vaccinali in loco (Sudafrica, Swaziland).

Per quanto riguarda gli studi pre-clinici, il candidato vaccinale Tat è stato studiato in diversi modelli animali, inclusi i topi, i conigli e le scimmie (macachi).


Gli studi pre-clinici hanno dimostrato che:


La vaccinazione con la proteina Tat biologicamente attiva o con DNA di Tat è sicura, ed induce un’ampia e specifica risposta immunitaria. Di fondamentale importanza, essa induce nelle scimmie una protezione a lungo termine contro l’infezione con un virus altamente aggressivo. Questo virus è una chimera fra il virus dell’immunodeficienza acquisita della scimmia, SIV, e l‘HIV umano (SHIV89.6P), che normalmente causa AIDS e porta rapidamente a morte le scimmie infettate.

La proteina Tat biologicamente attiva induce risposte immunitarie cellulari (linfociti T helper e linfociti T citotossici), ed alti titoli anticorpali anti-Tat. La vaccinazione è stata inoltre capace di bloccare l’infezione primaria da SHIV89.6P nei macachi, come indicato dai parametri clinici e di laboratorio (mantenimento della conta dei CD4, viremia non rilevabile, assenza di malattia). La protezione è di lunga durata. Non si è avuto, infatti, alcun segno di replicazione virale nei due anni successivi alla vaccinazione, sia nelle cellule mononucleari del sangue periferico che nei linfonodi.

Nessuna evidenza di infezione virale è stata rilevata nei linfociti del sangue periferico né nei linfonodi dei macachi vaccinati dopo due inoculi con il tossoide tetanico, noto come potente stimolatore dell’attivazione della replicazione virale; ciò era correlato con la presenza di una robusta risposta cellulare ed umorale contro la proteina Tat.

Infine, uno studio pilota condotto in macachi infettati da SHIV ha indicato che la vaccinazione con il DNA o la proteina Tat è sicura anche nelle scimmie già infettate e con segni clinici di AIDS.


STUDI CLINICI


Gli ottimi risultati ottenuti con la proteina Tat biologicamente attiva nelle scimmie hanno spinto l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a sponsorizzare trial clinici di fase I in Italia. In questi studi la proteina Tat è stata inoculata nell’uomo per valutarne la sicurezza e la immunogenicità.

La piattaforma per lo sviluppo della sperimentazione clinica del vaccino Tat ha richiesto le seguenti attività:

Produzione del vaccino Tat in condizioni di “Good Manufacturing Practice” (GMP). E’ stato necessario identificare una struttura validata per la produzione del vaccino necessario alla conduzione di trial di Fase I nell’uomo. Una struttura per la produzione GMP non era presente in Italia. Il vaccino Tat GMP è stato quindi prodotto nel Regno Unito in linea con la corrente normativa dell’Unione Europea (UE). Studi comparati fra il prodotto GMP e il prodotto utilizzato per lo sviluppo preclinico hanno confermato che le caratteristiche dei due prodotti erano le stesse. Il prodotto GMP è stato ulteriormente caratterizzato mediante analisi molecolare (sequenziamento aminoacidico e spettrometria di massa). I test di stabilità eseguiti sul prodotto finale hanno confermato che il lotto clinico ottenuto in condizioni GMP manteneva intatta l’attività biologica fino a due anni quando conservato a -80°C.

Approvazione per l’uso nell’uomo da parte delle Agenzie Regolatorie. Nel rispetto delle linee guida e delle normative delle autorità regolatorie Europee e Italiane, un dossier ("Expert Report") è stato sottoposto alla "Commissione per la valutazione di sicurezza e qualità dei nuovi farmaci ", all’ISS e al Ministero della Salute Italiano. L’Expert Report conteneva le informazioni richieste per legge sulla qualità, sicurezza, immunogenicità ed efficacia del vaccino Tat in studi preclinici e includeva anche i protocolli clinici. In seguito all’approvazione dello studio da parte delle Agenzie Regolatorie e dei Comitati Etici, l’arruolamento di volontari è cominciato per i trial clinici di Fase I, sia preventivi che terapeutici, nei siti clinici preposti alla sperimentazione (quattro siti clinici sul territorio nazionale, tre a Roma e uno a Milano).

Piattaforme clinica, di laboratorio e socio-comportamentale. Allo scopo di assicurare uniformità e comparabilità dei risultati generati negli studi clinici in un contesto multicentrico, tutte le attività cliniche e di laboratorio, come anche gli aspetti psicosociali e comportamentali, sono state armonizzate fra i centri partecipanti secondo le procedure di Good Clinical Practice (GCP). La realizzazione di questo obiettivo ha comportato la creazione di piattaforme specifiche in grado di integrare in modo armonico gli aspetti clinici, laboratoristici e psicosociali.

Coinvolgimento del Community Advisory Board (CAB). Per la conduzione degli studi ci si è anche avvalsi della istituzione di un CAB, comprendente le associazioni di lotta all'AIDS e/o appartenenti a comunità colpite più rappresentative che si occupano in Italia di HIV/AIDS. Il CAB ha fornito un network per la comunicazione tra la comunità dei pazienti, i ricercatori, gli operatori sanitari e lo sponsor. Il CAB ha inoltre offerto un supporto di “counselling” e informazione ai volontari.
STUDI CLINICI
1. Studio preventivo (ISS P-001) e terapeutico (ISS T-001)(Studi completati condotti in Italia)
Caratteristiche dei volontari arruolati:
Adulti sani non infettati da HIV e a basso rischio di infezione (protocollo preventivo)
Volontari adulti infettati da HIV-1, asintomatici, non sottoposti a terapia antiretrovirale, con cellule CD4+ in numero uguale o superiore a 400/µl di sangue e carica virale uguale o inferiore a 50.000 copie/ml (protocollo terapeutico).

Obiettivi della sperimentazione per il protocollo preventivo (ISS P-001) e terapeutico (ISS T-001):
Qualificare la proteina Tat biologicamente attiva come sicura (obiettivo primario) e
Qualificare la proteina Tat come immunogenica (obiettivo secondario) per una sua ulteriore valutazione in trial di Fase II.

Articolazione della sperimentazione:
Entrambi gli studi (ISS P-001 e ISS T-001) erano randomizzati, controllati con placebo, e in doppio cieco (nè i volontari nè coloro che somministravano il vaccino sapevano quali volontari ricevevano il vaccino o il placebo).
I volontari sono stati divisi in maniera ”randomizzata” nei due gruppi di trattamento con differenti modalità di somministrazione. Ai volontari ed ai medici era altresì ignoto a quale gruppo di dosaggio appartenessero (placebo o vaccino a differenti dosi).
Nel Gruppo di Trattamento A, i volontari hanno ricevuto Tat per via sottocutanea (sotto la pelle) con alum come adiuvante. Una dose di 7.5, 15 o 30 µg di Tat è stata somministrata alle settimane 0, 4, 8, 12, e 16. Un gruppo di volontari ha ricevuto alum più soluzione salina come placebo (“trattamento” inerte).
Nel Gruppo di Trattamento B, i volontari hanno ricevuto Tat per via intradermica (nella pelle) senza adiuvante. Una dose di 7.5, 15 o 30 µg di Tat è stata somministrata alle settimane 0, 4, 8, 12, e 16. Un gruppo di volontari ha ricevuto soluzione salina (acqua e sale, soluzione fisiologica) come placebo.
La sicurezza clinica e di laboratorio è stata monitorata costantemente durante lo studio ed è stata valutata da una "Commissione Indipendente per la Valutazione degli Eventi Avversi”. La conduzione operativa dei trial clinici (visite iniziali, visite di controllo di routine e visite finali) e la certificazione qualitativa delle attività (ispezione dei siti clinici, certificazione e validazione finale dei database, appropriatezza delle visite di controllo previste all’interno dello studio clinico) sono state effettuate dalla Parexel International, una “Contract Research Organization” (CRO) altamente specializzata per la conduzione di sperimentazioni cliniche a livello globale, riconosciuta dalle Agenzie Regolatorie.

Risultati dello studio:
Al termine degli studi, la Commissione Indipendente per la Valutazione degli Eventi Avversi e la CRO hanno certificato la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino negli individui HIV-negativi (ISS P-001) e HIV-positivi (ISS T-001). Ciò ha confermato il pieno raggiungimento degli obiettivi primari e secondari sia del trial preventivo che di quello terapeutico. Tutti i “report” sono stati sottomessi agli Enti Istituzionali ed alle Agenzie Regolatorie preposte.

La positiva conclusione degli studi di Fase I ha incoraggiato e supportato pienamente l’avvio dei trial di Fase II, diretti a valutare l’immunogenicità ed a confermare la sicurezza del vaccino Tat in un più ampio numero di volontari.

Una review della storia del vaccino Tat, dalla ricerca di base agli studi preclinici e alla conclusione dei trial di Fase I, è stata recentemente pubblicata in un editoriale dalla rivista "AIDS". (Barbara Ensoli, Valeria Fiorelli, Fabrizio Ensoli, Aurelio Cafaro, Fausto Titti, Stefano Butto`, Paolo Monini, Mauro Magnani, Antonella Caputo and Enrico Garaci - AIDS 2006, 20:2245–2261).

Estensione del follow up degli studi di fase I
2. ISS OBS P-001 e ISS OBS T-001 (Studi completati condotti in Italia)
Questi studi hanno l'obiettivo di prolungare l'osservazione dei volontari che hanno preso parte alle sperimentazioni cliniche preventiva e terapeutica di fase I con Tat per ulteriori 3 anni al fine di valutare la persistenza delle risposte immuni, sia umorali che cellulari, dirette contro la proteina Tat e monitorare, per il trial terapeutico, la progressione dell'infezione da HIV-1 ClinicalTrials.gov ID: NCT01024764 e NCT01024595 rispettivamente).

3. ISS OBS T-002 (Studio in corso in Italia)
Studio osservazionale il cui obiettivo principale è quello di valutare il ruolo protettivo delle risposte immuni contro la proteina Tat nella progressione verso AIDS, in pazienti in HAART efficace (ClinicalTrials.gov ID: NCT01024556).

4. ISS OBS T-003 (Studio in corso in Italia)
Studio osservazionale il cui obiettivo principale è quello di valutare di valutare il ruolo protettivo delle risposte immuni contro la proteina Tat nella progressione verso della malattia in soggetti HIV+ asintomatici (ClinicalTrials.gov ID: NCT01029548).

5. ISS OBS T-004 (Studio in corso in Sud Africa)
Studio trasversale osservazionale per valutare la sieroprevalenza di risposte anticorpali anti-Tat in 700 individui HIV+ sudafricani, sia trattati con terapia antiretrovirale che naïve alla terapia, Gli obiettivi dello studio sono la valutazione dello status immunologico, virologico e clinico dei soggetti positiivi per anticorpi anti-Tat rispetto ai soggetti senza anticorpi anti-Tat. Parallelamente saranno anche valutati i marcatori di immunoattivazione e la presenza di co-infezioni.

6. ISS T-002 (Studio in corso in Italia)
Studio clinico di fase II in aperto basato sulla proteina Tat in pazienti negativi per anticorpi anti-Tat, in trattamento efficace con HAART con conta delle cellule T CD4+ uguale o superiore a 200 cellule/µl. Verranno valutati i due differenti dosaggi di Tat ed il numero di dosi somministrate per ciascun dosaggio (ClinicalTrials.gov ID: NCT00751595).

7. ISS T-003 (Studio in corso in Sud Africa)
Studio di fase II, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, basato sulla proteina Tat in soggetti in trattamento antiretrovirale, con cellule T CD4+ uguale o superiore a 200 cellule/µl.

8. ISS P-002 (Studio in procinto di iniziare in Italia)
Studio clinico preventivo di fase I, in aperto, per valutare la sicurezza e l'immunogenicità dell'associazione delle proteine ricombinanti Tat e Env V2-deleta di HIV-1 rispetto al trattamento con le singole proteine in soggetti sani, anche ad alto rischio di infezione da HIV.



VACCINI TAT: SVILUPPO DELLA SPERIMENTAZIONE CLINICA

Il felice completamento degli studi di fase I del vaccino Tat in Italia ha permesso l'avvio dello studio clinico di fase II in Italia e la pianificazione di uno studio clinico di fase II in Sudafrica
Il trial terapeutico (in individui già infettati) di fase II in Italia è attualmente in corso
Leggi...
Il trial terapeutico di fase II in Sudafrica è in corso di organizzazione in cooperazione con il Dipartimento della Salute del Governo Sudafricano.
A questo scopo, un Advisory Board di esperti internazionali è stato istituito per la sperimentazione clinica in Italia, ed è in fase di costituzione per la sperimentazione clinica in Sudafrica.

Il candidato vaccinale di prima generazione: Tat biologicamente attiva (codice T1-alpha)


Stato:

Fase I - Preventivo (ISS P-001): Completato in Italia (Maggio 2005) Fase II - Terapeutico in Sudafrica (ISS T-003)

Fase II - Terapeutico in Sudafrica (ISS T-003)

Fase I - Terapeutico (ISS T-001): Completato in Italia (Giugno 2005)

Fase II - Terapeutico (ISS T-002): in corso in Italia



I candidati di seconda generazione

Sono stati pianificati trial per la sperimentazione dei candidati vaccinali di seconda generazione. Si sta avviando la sperimentazione del vaccino basato sulla combinazione di Tat ed Env in Italia. I vaccini di seconda generazione verranno sviluppati e testati nell'uomo sia in Italia che in Sudafrica. Gli studi preclinici necessari per la sperimentazione umana sono stati completati nel novembre 2007. ll dossier per l'autorizzazione alla sperimentazione clinica di fase I con il candidato vaccino Tat+ Env è stato approvato dalle Agenzie Regolatorie competenti in Italia e lo studio è in corso di attivazione.
Vaccino Tat+Env (Codice T2-alpha)


Stato:


Pre-clinico (topi, conigli e scimmie): completato Studio preventivo di fase I (ISS P-002): in attivazione in Italia

Preparazione del dossier per l'approvazione alla sperimentazione sull'uomo in Italia: completato


Tat+Microparticelle (Codice T1-beta)


Stato:

Studi preclinici (scimmie): completati Processo di produzione GMP

Preparazione del dossier per l'approvazione alla sperimentazione sull'uomo



www.hiv1tat-vaccines.info/italian/index.php


 
Top
*Loris*
view post Posted on 12/6/2014, 17:13     +1   -1




ho ripescato questo vecchio 3D che parla del vaccino HIV della dott Ensoli. benchè postato nel 2012 direi che esprime l'attualità della ricerca su questa TAT. la novità sta nella "TRASFERIMENTO" a privati della ricerca e dell'utilizzo dei brevetti annessi e connessi. strano (ma non così tanto) che questo "privato" sia una società immediatamente riconducibile alla stessa dott.ssa. alla decennale domanda "MA NON SONO STATI UNO SPRECO VERGOGNOSO I SOLDI PUBBLICI DATI PER QUESTA RICERCA ??? " ora si aggiungono altre due domande: "A SPRECO DI DENARO PUBBLICO, SI AGGIUNGE ALTRO SPRECO CEDENDO PER POCHE MIGLIAIA DI EURO UNA RICERCA COSTATA ENORMEMNENTE DI PIU' ? " ed inoltre "NON C'E' CONFLITTO DI INTERESSE NELLO SVENDERE TALE RICERCA PROPRIO ALL'INTERESSATA ? ".

io credo che qualcuno all'ISS si sia reso conto che questa ricerca non porterà a nulla, e che chiedere investimenti per un nulla sia diventato impossibile. scaricare la dott.ssa in questo modo (se ci crede davvero che si trovi lei i finanziamenti) è stata una manovra per chiudere la ricerca senza buttarla troppo nel ridicolo.

quindi c'è stato sicuramente spreco di denaro pubblico, probabilmente c'è pure conflitto di interesse (ma nessuno lo accerterà), ma almeno l'ISS s'è tolto di torno un grosso ed imbarazzante peso (la dott.ssa e la sua ricerca).

come sempre chiudo i miei commenti su questa vicenda con " spero tanto di sbagliarmi" :( :( :(
 
Top
1 replies since 2/9/2012, 04:32   215 views
  Share